venerdì 10 luglio 2009

OSVALDO LICINI E LA SVEZIA

DISEGNI
a cura di Enrica Torelli Landini, Stefano Papetti e Stefano Tonti

Manifesto della mostra OSVALDO LICINI E LA SVEZIA

11 luglio - 14 agosto 2009
Inaugurazione sabato 11 luglio 2009 ore 18:00

È la prima mostra, inedita per l’Italia, dei venti disegni di Osvaldo Licini che sono stati esposti presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma nel 2007. Curata da Enrica Torelli Landini, la mostra di Stoccolma presentava la più recente integrazione del fondo liciniano acquisita dal Comune di Ascoli Piceno da Caterina Celi Hellstrom, figlia adottiva della moglie dell’artista, la svedese Nanny Hellstrom. 
I disegni restaurati e incorniciati sono un sorta di mostra personale sul paesaggio concepita dall’artista ed una tangibile testimonianza dei legami della città scandinava con il maestro piceno dove egli, per ben due volte, nel 1926 e nel 1930, mise in luce il suo talento attraverso due acclamate mostre.
Questa mostra, che apre la programmazione espositiva del CART con uno dei maggiori artisti del Novecento, vuole contribuire nel proseguire l’intento di estendere la conoscenza e l’opera di Osvaldo Licini oltre i confini del territorio ascolano nella convinzione che il genio inquieto dell’artista marchigiano abbia saputo esprimere un sentire comune ad altre personalità del Novecento. L’esperienza parigina e le frequentazioni francesi, l’amicizia con Modigliani contestualizzano la produzione di Licini in un riconosciuto ambito di respiro internazionale. Questo anche attraverso i disegni, dai quali traspare la complessità del suo modus operandi ed è possibile avvicinarsi alla sua opera.
Dopo le celebrazioni nel 2008 del cinquantenario della scomparsa dell’artista, questa piccola e sofisticata mostra documenta così, attraverso 20 disegni inediti, il genio capace di mediare fra avanguardia internazionale e solitaria, limpida poesia. Della Svezia, terra della moglie, parla un Paesaggio di Goteborgdel 1931, di poco precedente alla “conversione” di Licini all’astrazione, testimoniata dallo studio per Addentare, della metà degli anni Trenta. Del tempo maturo sono le invenzioni di un’astrazione lirica e limpida come Gentiluomo volante 1944 e Miracolo di S. Marrr codel 1948, quasi forme di un surrealismo libero dal peso greve della carnalità e del sogno.
La mostra, che riprende il progetto critico svedese firmato da Enrica Torelli Landini è organizzata e curata da Stefano Papetti (curatore scientifico delle collezioni comunali di Ascoli Piceno) e da Stefano Tonti (responsabile scientifico del Centro Documentazione Arte Contemporanea di Falconara M.) con il contributo di Silvia Cuppini dell’Università di Urbino.

La mostra, aperta anche per visite guidate su prenotazione, è stata organizzata in in collaborazione con la Pinacoteca Civica del Comune di Ascoli Piceno.
Osvaldo Licini e la Svezia – Disegni

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